Di tutto un pò

Per queste foto ho usato un filtro particolare: i miei nuovi occhiali da sole.

Ultimamente uscire con Marco è diventato un vero piacere: non è più tanto faticoso perchè è più autonomo nei movimenti e poi in certe occasioni ha un carattere molto accomodante. Io cerco sempre di accordarmi con lui su quello che faremo uscendo. Questo crea ovviamente un’aspettativa in lui ed il mio timore è che, se l’aspettativa non viene soddisfatta, possa generare qualche crisi. Finora non è mai successo, cioè, a volte non abbiamo potuto fare quello che avevamo deciso e Marco ha liquidato tutto con una frase tipo: “Vabbe’, lo faremo un’altra volta!”

Questa settimana è stata molto bella: siamo andati in bicicletta insieme (uno dei pomeriggi più belli della mia vita), abbiamo passato un Ferragosto bellissimo con il calore degli amici (e un attacco di panico, che ci sta sempre bene), e ieri un pranzo nel mio agriturismo preferito per il compleanno di mio fratello (tanti auguri anche da qui - io sono stata benissimo ed ho molto apprezzato).

Marco è stato adorabile in tutte le occasioni. Non è timido, anzi, gli piace entrare in conversazione con gli estranei. Gioca subito con gli altri bambini e si comporta in modi diversi a seconda di come si comportano loro. Non è affatto remissivo, neanche con quelli più grandi di lui. Non è timido, e non si intimidisce.

Inoltre, da quando La Fabri gli ha regalato un disco di stornelli romani, non fa altro che cantare “… la socità de’ li magnaccioni…” e simili, tra cui voglio riportare questa perla:
Qui su la spiaggia de Capo Cotta
ce stanno du’ fiji de ‘na signora
giocano a palla, fanno schiamazzo
stanno sempre a rompe l’animaaaaaaaa

Grazie tanto Fabri! Ti penso ogni volta che la intona in mezzo ad estranei, al ristorante, in ascensore, durante la fila al supermercato, ecc.

Invece le ferie di Andrea sono state funestate dal ricovero del padre in ospedale, uno stress tremendo, anche perchè lo tempesta di telefonate. Ieri ci ha svegliato alle 06.15 am dicendo che Andrea lo doveva andare a prendere perchè lo stavano avvelenando. In realtà gli hanno dato del liquido da bere in preparazione ad un esame.
E questo è solo un esempio.

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Libri: finito “Madre notte” di Kurt Vonnegut, bellissimo già dall’introduzione:

Questo è l’unico dei miei racconti di cui conosca la morale. Non è una morale meravigliosa, non credo; si dà soltanto il caso ch’io sappia di quale morale si tratti: noi siamo quel che facciamo finta di essere, sicchè dobbiamo stare molto attenti a quel che facciamo finta di essere.

C’è un’altra morale, evidente, in fondo a questo racconto, ora che ci penso: quando sei morto, sei morto.
E ancora un’altra me ne viene in mente adesso: fai all’amore quando puoi. Ti fa bene.

E per finire, un negozio di gioielli: chi ha paura.

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